Abbiamo un virus con indice di infettività misurato pari a 2,6 (ovvero ogni malato infetta mediamente 2,6 persone sane, valore peraltro probabilmente in difetto, dati i numerosi casi di portatori asintomatici).
Questo virus risulta tuttavia letale solo nel caso di pazienti anziani e/o affetti da patologie respiratorie e/o da gravi patologie o di persone che si ammalano senza potersi permettere le cure necessarie, vuoi per indigenza vuoi per inadeguatezza delle strutture ospedaliere disponibili.
In poche parole abbiamo un virus che, lasciato libero di prolificare, potrebbe potenzialmente contagiare il 70% della popolazione mondiale entro il 2021, ma che al momento uccide solo vecchi, malati e indigenti.
Nessun complotto, sia chiaro: è un’arma troppo sofisticata ed efficace per essere opera dell’uomo, ma è indubbio che sia utile in questo momento per certi livelli produttivi europei e nazionali sottovalutarne la minaccia per salvaguardare un’economia che dall’empasse attuale del concorrente Cina ha solo da guadagnare.
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